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Cannabis ed epilessia, un nuovo sostegno anche per i bambini

Si scrive molto sugli effetti benefici della canapa sulla salute ed è recente la notizia di un nuovo studio, pubblicato su Seizure, che ha dimostrato ancora una volta come l’utilizzo di questa pianta possa rappresentare un concreto strumento per una vita migliore, anche per i bambini.

Epilessia infantile e canapa: verso una nuova cura

Nello specifico, questo studio retrospettivo ha correlato la somministrazione di cannabis ad elevato tenore di CBD a bambini affetti da attacchi epilettici: il 90% dei piccoli pazienti ha reagito molto positivamente, diminuendo la frequenza e l’intensità delle crisi. Questo risultato straordinario è stato conseguito esaminando 73 bambini affetti da epilessia resistente ai farmaci e ai trattamenti più tradizionali presso diversi centri pediatrici israeliani.

I pazienti studiati hanno da 1 a 18 anni e il 66% di questi aveva anche subito l’impianto di una sorta di pacemaker (il Vagal Nerve Stimulator) e tentato con specifiche diete chetogeniche, senza risultati ed anzi spesso con effetti collaterali. Il trattamento a base di canapa è iniziato nel 2014 ed è durato un minimo di 3 mesi per ogni soggetto (in media circa 6 mesi): la somministrazione di cannabis ad alto valore di CBD in proporzione 20 a 1 rispetto al THC è stata effettuata consumandolo come estratto in olio di oliva.

I medici hanno riscontrato una riduzione dal 75 al 100&% delle crisi in 13 soggetti e in generale, in tutti si è registrato un miglioramento nel comportamento, nel linguaggio e nella qualità del sonno. Tra gli effetti collaterali registrati in 5 bambini si collocano invece senso di sonnolenza e affaticamento.

La casa farmaceutica GW Pharmaceuticals si trova alla fase conclusive dei test sul medicinale Epidiolex: questo farmaco è stato utilizzato per trattare 120 bambini affetti da epilessia ed hanno registrato una diminuzione delle crisi epilettiche del 40% in media. Anche l’Epidiolex è realizzato a partire da CBD e ha mostrato risultati 3 volte superiori rispetto al gruppo trattato con placebo.

Cos’è il CBD

Ma cos’è la sigla CBD che abbiamo nominato finora, complice del miglioramento dell’epilessia nella maggior parte dei giovani pazienti sottoposti ai vari studi clinici? CBD è l’acronimo di cannabidiolo, uno degli (almeno) 85 principi attivi della pianta della canapa e della cannabis. A differenza del THC non è psicotattivo e viene utilizzato in tempi recenti come integratore alimentare. Il cannabidiolo ha effetti sedativi e anticovulsivi ma è anche un ottimo antiossidante ed anti infiammatorio: molteplici quindi sono le sue prospettive nel campo del benessere ed anche in campo medico, a determinate concentrazioni.

Alcuni studiosi hanno constatato una positiva correlazione nell’assunzione di CBD e una riduzione delle masse tumorali, nonchè capacità di ridurre la pressione interna del bulbo oculare.

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