venerdì , 26 Aprile 2024
perché la cannabis ha proprietà terapeutiche

Perché la cannabis ha proprietà terapeutiche?

Perché la cannabis ha proprietà terapeutiche? Anche in Italia, da anni si discute  sulla legalizzazione della canapa e sulla possibilità di impiegarla per curare una moltitudine di patologie (stress post-traumatico, artrite, epilessia, etc)… ma perché la cannabis è curativa? ?

Perché la cannabis ha proprietà terapeutiche?

La Cannabis deve le sue proprietà terapeutiche a un principio attivo in essa contenuto: il cannabidiolo. Il cannabidiolo (conosciuto più comunemente come CBD) è uno degli 85 principi attivi presenti nella canapa.

Nella cannabis il principale cannabinoide (e quello a cui si deve lo “sballo”) è il THC, il delta-9-tetraidocannabinolo. Un composto psicoattivo che sollecita alcune funzioni cerebrali e che altera percezione e stati d’animo, ma che allo stesso tempo ha degli effetti positivi in particolari condizioni di salute (per citarne solo alcune: nausea, insonnia o perdita dell’appetito).

Secondo al THC per concentrazione, a differenza di quest’ultimo, il CBD non produce effetti psicoattivi e ha proprietà terapeutiche in caso di dolore, ansia o infiammazione. Il cannabidiolo può contrastare l’high causato dal THC e, se combinati insieme, lavorando in sinergia THC e CBD sono due alleati efficaci contro le più disparate patologie.

Come funzionano THC e CBD?

Se all’organismo non servissero i principi attivi contenuti nella Cannabis probabilmente il corpo umano non avrebbe gli “strumenti” necessari per la loro assimilazione.
All’interno del nostro corpo esistono infatti dei recettori pronti a ricevere THC e CBD perché gli uomini e alcune specie animali producono già naturalmente dei composti chimici chiamati endocannabinoidi. Composti come l’anandamide e il 2-chidonoil-glicerolo che si sono rivelati del tutto simili al THC e al CBD per funzioni e caratteristiche.

I recettori cannabinoidi e gli endocannabinoidi costituiscono il sistema endocannabinoide. Un sistema endogeno di comunicazione fra cellule coinvolto nel controllo e nel riequilibrio dell’organismo.
Nel momento in cui i recettori entrano in contatto con il THC e il CBD, comunicano con il sistema nervoso e si innescano reazioni utili a sopportare meglio il dolore, a ridurre le infiammazioni e a combattere lo stress psico-fisico.

Perché una pianta potrebbe salvare milioni di vite?

Gli impieghi farmacologici della cannabis risalgono al 900 a.C. Nel corso dei secoli, in ogni parte del mondo la canapa è stata utilizzata per curare disturbi di vario tipo (dissenterie, infiammazioni, spasmi, tosse, etc).
Successivamente, le pratiche mediche a base di cannabis sono state screditate e abbandonate in vista di farmaci considerati più adeguati.
Oggi, con la scoperta del CBD e grazie alla ricerca, è stato possibile dimostrare che i nostri antenati avevano ragione: la cannabis ha proprietà terapeutiche che potrebbero rivoluzionare l’intero campo della medicina.

Perché non tentare? Le terapie attuali previste per alcuni tipi di patologie sono proibitive e quindi destinate solo ai pochi che possono permettersele. Con la cannabis, indistintamente dal ceto sociale, tutti coloro che soffrono a causa di una malattia, avrebbero una speranza in più… quella di alleviare il dolore e di potersi curare.

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